La formazione è un elemento essenziale per la crescita dell’azienda. Spesso non ci rendiamo conto quanto certi concetti manageriali, sviluppi commerciali o formulazioni tecniche appiano agli altri così complesse rispetto a come noi le vediamo. E dimentichiamo che nella nostra esperienza ciò è stato frutto di un percorso di vita, esperienza e evoluzione che non può essere trasferita in un istante. Spesso ci troviamo nella necessità di far crescere qualcuno e dargli un ruolo più alto nell’organigramma così da poter delegare un po’ di lavoro. A volte però questo avanzamento non avviene, la persona sale di grado, ma passa dell’essere una brava tecnica, motivo per cui era stata scelta, a diventare una pessima manager. E a questo punto ci ritroviamo con uno staff che non può più essere retrocesso o con tutte le rimostranze del caso e non abbiamo neanche il manager che volevamo ottenere. Questo perché qualcosa non ha funzionato. In primis la persona scelta non aveva le qualità attitudinali per tale ruolo, non aveva le motivazioni e in fase formativa l’azienda non aveva una formazione didattica tale da porre rimedio alla barriera di apprendimento che si era generata. Il metodo corretto sarebbe stato capire se la motivazione personale dello staff era allineata con il nuovo ruolo prospettato, se avesse le caratteristiche comportamentali per assurgere a tale ruolo e disporre di un sistema di insegnamento capace di trasferire il know-kow, cosa non scontata per un’azienda che si occupa di tutt’altro. Ogni gradino può essere strutturato attraverso la valutazione personale e la formazione interna guidata.